Accadde oggi: 25 giugno 1992 l’ultimo match di Patrizio Oliva

Il 25 giugno 1992 è una data che ha una doppia valenza storica non solo per il personaggio, ma per il nostro sport in generale. Quel giorno Patrizio Oliva affronta a Licola Buddy McGirt, campione mondiale dei welter. Un match dal pronostico chiuso, ma il napoletano accetta di buon grado la sfida, organizzata da Elio Cotena. Chi pensava che la dura sconfitta subita dall’argentino Coggi nel 1987 a Ribera avrebbe scritto la parola fine di un grande campione sbagliava di grosso. Dopo un anno di inattività nel 1989 Patrizio tornava sul ring e nel 1990 fa capire di avere ancora molte frecce a disposizione, da peso welter. Conquista l’europeo superando il pericoloso Kirkland Laing e difende il titolo contro Errol McDonald e Antoine Fernandez. In America intanto Buddy McGirt mette tutti d’accordo superando a sorpresa Simon Brown, un pugile dalla potenza devastante, che si rifarà subito dopo nei superwelter. Anche McGirt come Oliva aveva cominciato da superleggero, era un pugile molto veloce che manteneva un ritmo vertiginoso per tutte le riprese. L’americano era in piena ascesa, mentre il napoletano per certi versi aveva dato il meglio con i suoi 33 anni, 5 più dell’avversario. Ma la classe non si cancella. Il match non inizia bene per il nostro, piuttosto guardingo. Un duro scambio accettato nel III round accende qualche speranza. L’iniziativa è quasi sempre di McGirt, ma Oliva non si fa intimidire e in alcune occasioni replica da campione. Si capisce che quel ritmo è ormai proibitivo per il napoletano, l’intelligenza resta e lo vedi dall’abilità nel tirarsi fuori da situazioni pericolose. I colpi migliori e più puliti sono i suoi, ma l’americano mantiene un ritmo alto, proibitivo per chiunque all’epoca. Alla fine del match Oliva viene portato in trionfo, ma è un modo affettuoso per dirgli grazie.

Il verdetto all’unanimità viene assegnato a McGirt 119-111, 118-110, 116-112. Giusta la vittoria dell’americano ma punteggio troppo severo.

E’ una sconfitta più che onorevole contro un avversario bravo e più giovane. Patrizio non ci pensa due volte e annuncia il suo ritiro, togliendosi poi con il suo spirito eclettico soddisfazioni in vari campi come arbitro, tecnico della Nazionale, attore di teatro, protagonista in realities televisivi, chef, commentatore molto richiesto, opinionista in Forum, ma senz’altro mi sfugge qualcosa.

Quella sera all’Acquaflash di Licola termina la carriera di un campione che ha vinto tutto quello che c’era da vincere: dalla medaglia d’oro alle Olimpiadi al titolo mondiale da professionista. In Italia solo in tre sono stati capaci di un simile exploit: Patrizio Oliva, Nino Benvenuti e Maurizio Stecca.

(alb)

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